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I Cammini del Vallo di Diano: la Via “Popilia”

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I Cammini del Vallo di Diano: la Via “Popilia”

Il Vallo di Diano - situato a sud della provincia di Salerno - è attraversato dall’antica Via Popilia-Annia (oggi SS 19), che conduceva da Capua a Reggio Calabria e lungo la quale sin dall’epoca romana sorgevano diverse stazioni di posta, siccome attestato da una famosa epigrafe visibile a Polla. Percorrendo la Via Popilia, numerosi sono gli edifici sacri dedicati alla spiritualità, in particolare all’Arcangelo Michele, testimonianza di un forte radicamento del culto micaelico in tutti i Paesi del Vallo di Diano.

Di particolare interesse sono le testimonianze presenti nelle Città di Sala Consilina e Padula, tappe principali dell’ITINERARIO MICAELICO del Vallo di Diano.

L’intero percorso, da Polla a Padula, è lungo circa 30 km ed è percorribile in automobile, moto o autobus, lungo la S.S. 19 (ex Via Popilia-Annia). Alcuni tratti, di particolare bellezza naturalistica ed archeologica, sono percorribili anche a piedi (es. il sentiero che conduce al Santuario del Monte Balzata di Sala C.na e al Santuario di S. Michele alle Grottelle di Padula). Il tempo di percorrenza e visita può variare, a seconda del mezzo di locomozione utilizzato e dell’interesse del visitatore.

Piedi
Macchina

1° tappa - Polla e Pertosa

Giorno 1

Dopo l’arrivo e la sistemazione in una delle numerose strutture ricettive presenti nel Vallo di Diano, prima tappa dell’itinerario è Polla (SA), ove è ubicata (in località S.Pietro) la Lapis Pollae (Marmo di Polla o Cippo di Polla), epigrafe in lingua latina incisa su una lastra in marmo, testimonianza scritta della strada romana che univa Capua a Reggio Calabria, nota come Via Capua-Rhegium (o Via AnniaPopilia). L’epigrafe, situata all’aperto, è visibile al pubblico.

Da Polla è possibile raggiungere Pertosa, per la visita alle Grotte di Pertosa-Auletta, importante sito speleologico ed archeologico, anch’esso legato al culto micaelico in grotta.
A Polla, inoltre, è possibile visitare il Convento francescano di S. Antonio, luogo di forte spiritualità nell’intera provincia salernitana.

2° tappa - Sala Consilina

Giorno 2

Partendo da Polla e percorrendo la Via Annia/Popilia si giunge a Sala Consilina (SA), ove sono situati due dei luoghi principali dedicati al culto di S. Michele.
Lungo l’antico sentiero si incontrano, in primis, i ruderi di S. Angelo in Fonte, sorto come monastero cistercense femminile agli inizi del 1300 e abbandonato dopo la peste nera del 1348. Non lontano dal monastero è ubicata la grotta di S. Angelo, a 560 metri d’altezza, primo nucleo del culto a S. Michele, poi passato al santuario.
Il santuario sul Monte Balzata, ancor oggi meta di pellegrinaggi, testimonia il culto micaelico iniziato nel 1213, in seguito all’apparizione del santo, anche se le prime notizie della chiesa sono solo del 1653. Famoso il miracolo del 17 maggio 1715, in seguito al quale la chiesa viene elevata a Santuario e la devozione s’intensifica. 

3° tappa - Padula

Giorno 3

Percorrendo l’antico tracciato che collegava la Via Popilia con Grumentum (oggi Grumento Nova), si giunge al Battistero di S.Giovanni in Fonte di Padula, risalente al pontificato di papa Marcello (inizi IV sec. D.C.), sovrapposto al tempio pagano di Leucòthea (ninfa delle acque).
Unico nel suo genere perché edificato su una sorgente d’acqua che alimenta la vasca battesimale, è già citato nel 527 d.C. dallo storico Cassiodoro, a partire dal 1297, il Battistero passò all’Ordine dei Cavalieri Spedalieri di S. Giovanni (c.d. Cavalieri di Malta), fino ad essere ceduto (nel 1852) alla Certosa di Serra S. Bruno, ma di fatto amministrato dai Certosini di Padula.

Proseguendo lungo la Via Popilia, si giunge al santuario rupestre di S. Michele alle Grottelle di Padula (SA), ricavato all’interno di un’articolata cavità rocciosa, consacrata all’Arcangelo forse ancora prima dell’età longobarda; il culto micaelico, infatti, è sorto intorno al IV-V sec. D.C., sovrapponendosi al precedente culto pagano di Attis e della madre Cibele.
All’interno del santuario di particolare pregio è il ciclo pittorico di Santiago de Compostela, raffigurante la vite e i miracoli del santo, meta privilegiata dei pellegrinaggi medievali.

Ulteriore testimonianza dell’antico culto micaelico a Padula è dato dalla Chiesa Matrice di San Michele Arcangelo, a riprova della consacrazione del paese all’arcangelo.

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