Gal Titerno
Gal Titerno - Campania

Il cammino dell'anima: la Via Francigena nel Sannio Beneventano

from

Base layers

Data layers

Scarica il GPX

Il cammino dell'anima: la Via Francigena nel Sannio Beneventano

Un itinerario di 55 km circa percorribile a piedi, in bici o in auto, per attraversare il territorio nord-occidentale della Provincia di Benevento, da Faicchio a Pietrelcina.

La prima tappa è dedicata alla visita di Faicchio e S. Salvatore Telesino, ricche di testimonianze storiche di epoca sannita, normanna e longobarda, e prosegue con l'attraversamento del rinomato centro termale di Telese Terme e la zona di produzione vitivinicola di Castelvenere.

Dopo la visita ai resti di un ponte romano e ai luoghi di culto di San Lorenzo Maggiore, la seconda giornata dell'itinerario prevede la visita alla città di Benevento, un museo a cielo aperto i cui suggestivi monumenti rimangono a testimoniaza di un glorioso passato.

Seguendo la Via Appia Traiana e alcuni percorsi secondari, si giunge infine a Pietrelcina, affascinante borgo di antiche origini che ha dato i natali a San Pio; nei dintorni è possibile visitare gli abitati di Cerreto Sannita, Giulia Siframondi e Castelvenere.

Piedi
Bicicletta
Macchina
Tempo di percorrenza a piedi: 
15 ore
Tempo di percorrenza in bicicletta: 
5 ore
Tempo di percorrenza in macchina: 
2 ore
La Via Francigena del Sud: i percorsi dell'anima

1° tappa - Da Faicchio a Telese Terme

Abbazia del Santissimo San Salvatore Telesino
Abbazia del Santissimo San Salvatore Telesino

12,8 km

L’itinerario inizia da Faicchio, posto alle falde del Monte Monaco di Gioia, che alcuni studiosi identificano nell'antica città sannita di Faefola, ricordata da Tito Livio. Conquistata da Quinto Fabio Massimo nel 183 a.C., e al cui nome è intitolato il ponte romano a due arcate sul fiume Titerno.
In epoca normanna, fu feudo di Guglielmo Sanframondo, per passare poi in possesso di Giovanni Mansorio, infine dei De Martino, la cui reggenza durò fino all’abolizione dei diritti feudali. Dopo l’Unità d’Italia, il suo comprensorio, grazie alla presenza di numerosi anfratti, risentì del fenomeno del brigantaggio (1861-1863), trovando le bande dei briganti, in esso, un sicuro rifugio. 

Da vedere:

  • Le fortificazioni sannitiche del IV secolo
  • Ponte romano di Fabio Massimo
  • Il quattrocentesco Castello Ducale, di recente restaurato
  • Chiesa e convento di San Pasquale
  • Acquedotto romano                                                                                                                                                                                                               

L'itinerario prosegue verso S. Salvatore Telesino, che prende il nome dall'omonima Abbazia Benedettina, fondata dai Longobardi, di recente restaurata e che, assurta a grande notorietà, ebbe più volte ospite Ruggero il Normanno e Sant'Anselmo Arcivescovo di Canterbury.
Una visita merita il Parco Turistico del Grassano esteso su una superficie di oltre 120.000 mq., attraversato per tutta la sua lunghezza dal Rio Grassano, che offre ampie possibilità per effettuare sport acquatici. 
Nel tragitto che conduce alla vicina Telese Terme, si ammirano, quasi come un museo all'aperto, rilevanti testimonianze della cinta muraria dell'antica Telesia, che al tempo delle guerre puniche fu occupata prima da Annibale e poi riconquistata da Quinto Fabio Massimo, così come ci tramanda Tito Livio nei suoi Annali.

Da vedere:

  • Abbazia del Santissimo San Salvatore
  • Resti del Castello della Rocca, costruito dai Sanframondo
  • Area Archeologica Antica Telesia
  • Pinacoteca "Massimo Rao"

Il percorso prosegue poi in direzione di Telese Terme, il centro più importante dell'intera Valle Telesina. Rinomato centro termale per le sorgenti solfuree-carbonico-alcaline generate a seguito del terremoto del 1349, la fuoriuscita di gas irrespirabili, altamente solfurei, determinò l'abbandono del vecchio centro abitato e l'insediamento nel sito in cui oggi trovasi.

Da vedere:

  • La medioevale torre campanaria
  • Il parco delle Terme
  • Ai margini del centro urbano il lago di Telese, suggestivo specchio d'acqua e punto d'incontro per gli amanti della natura
  • Le antiche terme “Iacobelli”

Il tratto successivo della Via Francigena del Sud nell'area del Sannio Beneventano, attraversa la zona di produzione vitivinicola di Castelvenere, e segue il fondo valle fino alla chiesa di Santa Maria della Strada.

Tempi di percorrenza

A piedi: 3 ore e 30 minuti
In bici: 2 ore
In auto: 20 minuti
Tipo di fondo: asfalto
Difficoltà: facile

2° tappa - Da S. Lorenzo Maggiore a Benevento

S. Lorenzo Maggiore - Chiesa della Madonna della Strada
S. Lorenzo Maggiore - Chiesa della Madonna della Strada

27,6 km

La Chiesa di Santa Maria della Strada si trova nel tenimento del Comune di S. Lorenzo Maggiore, situato in un contesto naturale di vigneti ed oliveti, è noto per la produzione di ottimo olio e vino. Le origini storiche di San Lorenzo risalgono al XV secolo. 

Da vedere: 

  • Resti di un antico ponte d’età romana
  • Chiesa di S. Lorenzo
  • Chiesa di S. Maria della Strada

L'itinerario prosegue in direzione di Ponte, centro già esistente in epoca romana che trae il suo nome dalla presenza di un ponte in pietra, “ad pontem lapideum”, sul quale passava la Via Latina che congiungeva Roma a Benevento. Nelle immediate vicinanze, perfettamente conservata nella sua rigorosa eleganza, è possibile visitare l'Abbazia di Santa Anastasia, monumento nazionale risalente al periodo longobardo.

Da vedere:

  • Abbazia di Sant’Anastasia
  • Grancia di San Dionigi
  • Chiesa del Santissimo Rosario

Ci avviciniamo rapidamente a Benevento, posta nell’entroterra della Regione Campania, posizionata tra i fiumi Sabato e Calore, ha un passato ricco di storia, ove suggestivi e splendidi monumenti sono lì a testimoniare secoli e secoli di gloriosi eventi. E’ una città che può definirsi “museo a cielo aperto”.
Conosciuta come la città delle “Streghe” , anche grazie al famoso liquore, la storia della magica città si sintetizza in tre periodi principali: Romano, Longobardo, Pontificio. Ogni periodo ha lasciato testimonianze storico – artistiche di notevole pregio. L’Arco Traiano, costruito tra il 114 e 117 d.c.,  per celebrare le vittorie dell' imperatore Traiano e la costruzione della Via Traiana che abbreviava il percorso da Benevento a Brindisi; il Teatro Romano, voluto dall'imperatore  Caracalla, famoso per la sua ottima acustica.
Nel periodo Longobardo la città fu elevata a Principato da Arechi II che, amante delle arti e della cultura, realizzò numerose opere architettoniche: tra le altre, la chiesa di S.Sofia con il suo bellissimo chiostro, oggi patrimonio UNESCO. La fine della dominazione Longobarda segna il passaggio di Benevento al dominio Pontificio: testimonianze architettoniche di tale periodo sono la maestosa Rocca dei Rettori, il Duomo, Palazzo Paolo V, Basilica di S.Bartolomeo, la Basilica della Madonna delle Grazie. Con l’Unità d’Italia, Benevento fu liberata dal dominio Pontificio e con decreto del 25 ottobre 1860 di Giorgio Pallavicini fu dichiarata Provincia d’Italia.
Una visita merita l’Hortus Conclusus, nel giardino dell’ex convento S. Domenico, in piazza Guerrazzi, un insieme di significativi elementi scultorei dell’artista Domenico Paladino, configuranti un’unica opera compiuta.

Da vedere:

  • Arco Traiano
  • Teatro Romano
  • Area Archeologica del Sacramento
  • Museo Arcos
  • Chiesa di S. Ilario e Museo dell'Arco
  • Ponte Leproso
  • Rocca dei Rettori
  • Chiesa e Chiostro di S. Sofia
  • Mura longobarde
  • Duomo ed Ipogeo
  • Palazzo Paolo V
  • Basilica di S. Bartolomeo
  • Basilica della Madonna delle Grazie
  • Hortus Conclusus

Tempi di percorrenza

A piedi: 7 ore e 30 minuti
In bici: 2 ore
In auto: 1 ora
Tipo di fondo: asfalto
Difficoltà: facile

3° tappa - Pietrelcina e dintorni

Guardia Sanframondi - Affreschi sul soffitto della Chiesa di San Sebastiano Martire
Guardia Sanframondi - Affreschi sul soffitto della Chiesa di San Sebastiano Martire

15,4 km

Imboccata la Via Appia Traiana, che nel primo tratto purtroppo è stata soppiantata dalla nuova strada statale, che non ammette alternative, l’abbandoniamo dopo qualche chilometro, percorrendo una serie di strade secondarie che ci conducono alla scoperta di un paesaggio agricolo collinare, dolce e vario, tra vigneti, uliveti e pascoli a perdita d’occhio. Gli orizzonti sconfinati fanno si che il principale motivo d’interesse della tappa sia paesaggistico.
Fino a giungere a Pietrelcina, ubicata su un’ansa di un affluente del fiume Tammaro, è nota in tutto il mondo per aver dato i natali, il 25 maggio 1887 , a Francesco Forgione, Padre Pio da Pietrelcina, proclamato Santo da Papa Giovanni Paolo II.
Pietrelcina, borgo agricolo di antiche origini, arroccato su uno sperone roccioso e che conserva tutt’ora  un particolare fascino, compare per la prima volta in un documento del 1101. Nel corso dei secoli il paese ebbe diversi feudatari tra i quali i Caracciolo, i D’Aquino i Carafa ed il celebre giureconsulto Bartolomeo Camerario. Dal 1861, a seguito dell’Unità d’Italia, appartiene alla provincia di Benevento.

Da vedere:

  • Convento dei Padri Cappuccini con annesso Museo 
  • Chiese di S. Maria degli Angeli
  • Chiesa di S. Anna
  • Casa natale di San Pio
  • Masseria Forgione in contrada Piana Romana dove è stato collocato l’olmo presso il quale il santo ricevette le stimmate

Nelle immediate vicinanze del percorso consigliamo di visitare il Comune di Cerreto Sannita, "Città di fondazione", ricostruita interamente dopo il disastroso terremoto del 1688 è caratterizzata dall'originale impianto urbanistico ed è nota per la sua tradizionale produzione di ceramica artistica.
Prime notizie storiche documentate circa l’origine del paese risalgono al XII sec., in epoca normanna, quando fu possedimento dei Sanframondo. Feudo dei Carafa che ne conservarono il possesso fino all’abolizione dei diritti feudali. Aggregato dapprima alla provincia di Terra del Lavoro, con l’Unità d’Italia entra a far parte della provincia di Benevento.

Da vedere:

  • Centro urbano ricco di testimonianze storico-architettoniche di rilevante pregio e dal particolarissimo impianto urbanistico
  • Chiesa Cattedrale con annessi Episcopio e Seminario
  • Collegiata di S. Martino che si affaccia sull'omonima piazza
  • Chiesa di S. Gennaro, sede del Museo  di Arte Sacra
  • Convento di S. Antonio
  • Resti dell'antica Cerreto e poi più giù a valle il Ponte Romano detto di Annibale
  • Museo della ceramica antica e moderna
  • Palazzo del Genio
  • Morgia Sant'Angelo detta anche "Leonessa"
  • Convento e Santuario di Santa Maria delle Grazie

Da visitare è anche Guardia Sanframondi, paese di origine longobarda e poi normanna, che conserva intatto il suo caratteristico aspetto medioevale. L’attuale abitato fu costruito intorno al castello fatto edificare dal normanno Raone, capostipite della famiglia dei Sanframondo, nel 1139. Recentemente restaurato, il maniero conserva il fascino della sua originaria maestosità ed imponenza. L’abitato appartenne prima ai Sanframondo, fino al 1483, poi alla famiglia Carafa che lo possedette fino all’eversione della feudalità nel 1806.
Il paese è ubicato in un contesto naturale fatto di vigneti ed oliveti che ricoprono ogni collina ed ogni angolo del territorio. Terra di rinomati ed omonimi vini di origine controllata, che rappresentano la principale risorsa economica del paese. 
Nel Santuario dell’Assunta, tra le altre opere d’arte, si trova la statua lignea della Madonna, in onore della quale hanno luogo i Riti Penitenziali settennali che, per la loro valenza mistico-folklorica, fanno di questo paese una meta di turisti e credenti da ogni parte del mondo, nonché tema di studi e ricerche antropologiche.

Da vedere: 

  • Centro storico
  • Castello Normanno
  • Santuario - Basilica dell’Assunta
  • Basilica di San Sebastiano
  • Museo comunale 

Nelle vicinanze, in un verdeggiante paesaggio collinare, solcato da rettilinei filari di uva che si susseguono l’uno all’altro a perdita d’occhio, è ubicato Castelvenere.
Abitato sin dall’era preistorica, conserva varie emergenze che ne attestano la continuità di vita nel corso dei secoli . Noto centro longobardo, è rinomato per aver dato i natali a San Barbato, Vescovo di Benevento, fautore della conversione dei longobardi al Cristianesimo.
Feudo dei Sanframondo, poi dei Carafa che lo possedettero fino all’abolizione della feudalità. Con l’Unità d’Italia fu aggregato alla provincia di Benevento. 

Da vedere:

  • Chiesa di San Nicola 
  • Chiesa di Santa Maria della Foresta
  • Cantine tufacee
  • Centro antico

Tempi di percorrenza

A piedi: 4 ore
In bici: 1 ora
In auto: 40 minuti
Tipo di fondo: asfalto
Difficoltà: media

FONDO EUROPEO AGRICOLO PER LO SVILUPPO RURALE L'EUROPA INVESTE NELLE ZONE RURALI

© 2014 Cammini Storici Italiani - PRIVACY POLICY
social