L’Altra Romagna
Le aree collinari e montane di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini

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Scheda GAL

Il territorio L’Altra Romagna è costituito dalle aree pedecollinari, collinari e montane delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

La caratteristica territoriale, sia dal punto di vista socio-economico sia da quello ambientale, è l’omogeneità: foreste, parchi e riserve naturali, sorgenti termali, “giacimenti” di produzioni agricole di alta qualità sono il leitmotiv che si ripete dal crinale appenninico faentino al crinale appenninico riminese, passando per quello dell’ Appennino forlivese. Sono risorse naturali così radicate nelle storie locali che hanno dato valido stimolo allo sviluppo di servizi e imprese turistiche. Nel contempo si è avviato un processo per mettere a sistema la nuova offerta turistica, per collegarla in modo organico con la valorizzazione del patrimonio culturale, naturalistico e tradizionale delle diverse località.

I Comuni compresi nell’area detta “L’Altra Romagna” sono 34 per un totale di popolazione che sfiora le centomila unità su un’estensione di più di 2200 Kmq. La percentuale più alta di abitanti, ovvero l’86%, è insediato nei territori di Alta Montagna. La provincia che più vi incide è la Provincia di Forlì-Cesena che con 18 Comuni contribuisce al 75% della superficie dell’area. Seguono la Provincia di Rimini con 11 Comuni e la Provincia di Ravenna con 5 Comuni.

Origini del territorio ed evoluzione geologica

La visione aerea del territorio denominato “L’Altra Romagna” assomiglia ad un immaginario quadrilatero, che possiamo identificare con la Romagna stessa, chiuso da due confini inequivocabili, a Est dal Mare Adriatico e ad Ovest dal versante orientale dell’Appennino, e segnato a Nord Ovest e a Sud Est da due linee all’incirca perpendicolari sia all’Adriatico, sia al crinale appenninico. Se da questo territorio escludiamo le pianure che ne occupano all’incirca i due settimi, abbiamo colline e montagne, ovvero ciò che è stato chiamato “L’Altra Romagna”.

Promuovere e sviluppare

Superato il periodo durante il quale l’andamento delle economie nazionali aveva indotto molti ad abbandonare i luoghi della propria storia familiare, è stato ripreso possesso delle risorse agricole e si sta procedendo verso un'attento recupero delle opere edili (rocche, castelli, palazzi, chiese e abbazie e pievi. In questi edifici, figli della storia, oggi si possono visitare musei ricchi di dote archeologica e storica, vi si organizzano mostre contemporanee, eventi musicali, attorno a queste memorie si è sviluppata la cultura della festa popolare che porta nella piazze e nelle strade la gente e diventa sagra quando porta alla ribalta il frutto della terra, quei prodotti che nel passato furono il cibo per la sopravvivenza delle genti autoctone, castagne, frutta, ortaggi, uva, cereali e quant’altro ha sfamato l’uomo su queste terre.
Oggi tutto si vuole salvare e valorizzare, tutto ciò che è nato e cresciuto sotto il cielo e quanto scorre e vive sotto la terra, come le antichissime e preziose acque termali che a Bagno di Romagna, a Brisighella, a Riolo Terme continuano a dare benessere grazie alla conoscenza che le popolazioni ne hanno acquisito. E ancora sotto la roccia, grazie alla guida esperta di persone del luogo, si possono conoscere le meraviglie delle grotte e delle vie d’acqua sotterranee. Tutto il verde, poi, che ci circonda a 360° è a nostra disposizione, dalle verdi vie collinari tra gli uliveti e i vigneti fino alle fitte foreste, salendo verso le cime appenniniche, attraverso i parchi protetti e i boschi di castagni e di faggi.

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